Granai 

Tra i tanti siti ti interesse storico culturale che possiamo trovare nel territorio di Castellammare del golfo, sicuramente c’è anche un sito nel centro storico della stessa cittadina, infatti nella zona pendolale di corso Garbali, della cittadina che si affaccia sul mare possiamo trovare gli antichi granai grandi cisterne sotterranee che un tempo venivamo usati per stoccare il grano e altri alimenti prima di essere caricati sulle navi che giungevano in porto.

I granai di Castellammare sono venuti alla luce durante i lavori di metanizzazione del 2013, Le fosse hanno un diametro di circa 10 metri e una profondità di circa 9 metri, ad oggi ne sono stati scoperti quattro, anche se gli esperti sostengono che in realtà sarebbero molti di più, oggi soltanto tre sono accessibili. Tutti sono collegati tra di loro ma l’ultimo in ordine di scoperta non è ancora accessibile, in quanto necessita di altri interventi di messa in sicurezza.

le tre fosse granarie oggi accessibili sono di egual misura scavate nella roccia e successivamente rivestite di mattoni in cotto, Soltanto il primo granaio rinvenuto è stato rivestito di mattoni di cotto allineati, perché veniva usato per conservare il grano più pregiato. Gli altri si trovano allo stato grezzo”.

Il fondo di tutti e tre i granai inizialmente era in “basolato”, oggi quasi totalmente coperto dalla terra.

Dai rilievi effettuati dopo la scoperta dagli studiosi l’utilizzo è stato collocato tra il 1300 e il 1500.

I granai in realtà non sono di recente scoperta ma già parecchi hanno primi da altri studiosi erano stati scoperti infatti erano già conosciuti dagli storici locali nel 1906. Ancor prima Durante i lavori per la realizzazione dell’acquedotto nel 1878 queste fosse vennero riempite di materiale e chiuse.

Nel 2013 invece sono state svuotate dalla terra e dai detriti e valorizzate. Tutte le fosse sono a forma di tronco di cono e scavate nella roccia. L’unica fossa rivestita in cotto per renderla impermeabile in quanto qui veniva conservato il grano più pregiato, ovvero quello Maiorca. Il pozzetto d’ingresso ha un diametro di circa 73 centimetri ed è alto 42 centimetri.

Inoltre, ci sono due fori rivolti a nord-est che servivano per i liquami, perché in seguito non furono più usati come granai ma come pozzi neri. Questa fossa presenta una parete che restringe il granaio che risale all’800, anno in cui sono state realizzate le fognature. La capienza dei granai è di circa 500 salme (ogni salma nella zona di Castellammare corrispondeva a circa 238 kg). Il metodo di conservazioni dei cereali risale al neolitico, ma ne parlano anche alcuni scrittori latini. Questi di Castellammare erano dei depositi utili per il vicino porto, quindi il grano veniva conservato per molto tempo, e poi, tramite il vicino scivolo chiamato “caricatore”, veniva portato fino alle barchette che a loro volta caricavano il grano sui velieri. Il grano veniva quindi messo in queste fosse e chiuso ermeticamente con una chiusura in pietra e della legna per evitare infiltrazioni e soprattutto per favorire la fuoriuscita di anidrite carbonica, in modo da poter essere conservato più a lungo. Queste sono state una sorta di casseforti per il grano, uno dei beni più preziosi dell’epoca. Il gran veniva custodito dentro le fosse gratuitamente, il custode non chiedeva soldi però, visto che il grano nel tempo tendeva a gonfiarsi di circa il 15% del suo iniziale volume, questo andava al custode”.

Grotta di Santa Margherita

Il tratto di costa compreso tra Castellammare del Golfo e Scopello è ricco di grotte e anfratti a dir poco suggestivi. La loro origine è antichissima, affonda nella notte dei tempi. Si tratta di formazioni rocciose di natura molto singolare, sviluppate sia in senso orizzontale che verticale e su più livelli collegate tra di loro da un fitto sistema di scivoli e pozzi.

Nel passato sono state molto probabilmente abitate, ma oggi sono raggiungibile perlopiù solo via mare. Tra questi anfratti, quello sicuramente maggiormente degno di nota è la Grotta di Santa Margherita.

Raggiungerla è quasi impossibile via terra, molto complicato via mare. La grotta si trova a 15 metri di altezza su livello del mare e questa peculiarità l’ha salvata dall’azione erosiva del mare.